Il Natale della Fondazione

La soluzione era Schweitzer. Albert Schweitzer.
Mi riferisco alla frase di chiusura della precedente News Letter: “Dedica un po’ di tempo al tuo prossimo. Ricorda che non vivi in un mondo solo tuo. Ci sono anche i tuoi fratelli”.
In questo spirito, proseguo nella mia opera di sostegno della Fondazione Angola ONLUS. Alla mia famiglia continuo a chiedere scusa per il minor tempo passato in casa, e spero mi comprendano anche gli amici e pazienti che hanno visto posticipare di qualche giorno un loro appuntamento.
Quando si deve far rotolare un macigno, e lo sa Sisifo, lo sforzo maggiore è smuoverlo, anche di pochi centimetri: si deve combattere contro l’inerzia. Quella del macigno e la propria. Il macigno fa la sua parte naturale, rimanendo fermo, mentre l’autore, di fronte agli imprevisti, viene infastidito dal tarlo del “ma chi me lo fa fare?”.
La risposta la conosco, ma resta il problema. Dove il problema non è raccogliere e distribuire, idee, mezzi e aiuti, ma convincere i fratelli di chi deve ricevere a ricevere.
Questa non è certo una situazione esclusiva dell’Angola, ed anzi posso solo testimoniare di avere incontrato collaborazione, cortesia e comprensione a tutti i livelli, dal nostro Ambasciatore a Luanda, Dr. Torquato Cardilli, a Jonas, usciere al Ministero dell’Istruzione a Luanda.
Mi riferisco alla difficoltà di doversi confrontare ogni giorno con una burocrazia sconosciuta, ma tanto latina e tanto simile a quella di casa nostra. Solo che non ne conosci le regole, non c’è una guida per impararle e vale solo l’esperienza. Da conseguire sul campo.
Un esempio? Pronto.
Per cominciare ad operare, la nostra Fondazione Angola ONLUS, di diritto italiano, deve aprire una filiale in Angola.
Questo vuol dire, prima di cominciare, compiere i seguenti passi:

  1. tradurre in portoghese lo Statuto della Fondazione;
  2. il traduttore deve recarsi presso un Tribunale italiano ed asseverare la traduzione di fronte ad un funzionario;
  3. il Presidente del Tribunale deve apporre l’Apostille, riconoscendo la firma del proprio funzionario;
  4. la traduzione deve essere presentata al Consolato dell’Angola a Roma per ottenere il riconoscimento dell’Apostille;
  5. in Angola, occorre far riconoscere, presso l’Ufficio Protocollo del Ministero degli Affari Esteri, la firma di chi, al Consolato dell’Angola in Italia, ha effettuato il riconoscimento dell’Apostille;
  6. recarsi da un notaio a Luanda per ottenere la certificazione della corrispondenza dello Statuto, visto al Consolato di Roma, con il testo da pubblicare sulla Gazzetta Ufficiale dell’Angola;
  7. pubblicare lo Statuto della Fondazione sulla Gazzetta Ufficiale: il costo è di circa 200 kz per ogni rigo di testo, ma non si sa quante battute possa contenere ogni rigo, né quale corpo di carattere sia accettato;
  8.  rivolgersi al Ministero o ai Ministeri corrispondenti all’oggetto dell’Organizzazione per ottenere una dichiarazione di collaborazione (declaração de parceria);
  9. inoltrare domanda al Ministero della Giustizia per ottenere il riconoscimento dell’Organizzazione in Angola, allegando i seguenti documenti:
  10. certificato attestante i poteri di chi presenta la domanda;
  11. copia autenticata dello Statuto della Fondazione;
  12. dichiarazione di collaborazione dei Ministeri corrispondenti all’oggetto dello Statuto;
  13. inviare una comunicazione al Ministero degli Affari Esteri dell’avvenuta presentazione della domanda, con tre copie della documentazione già inviata al Ministero della Giustizia.
    Con tanta pazienza.

Rinunciando ad ogni confort, per non sottrarre fondi al patrimonio da destinare alle opere da realizzare. Viaggiando con i propri chili di troppo in economica e, in città, in super economica, nei pulmini dei candongueiros, premuti in venti, dove i posti a sedere sono per dodici. A 50 cent di euro a tratta. Riscaldamento incluso.
Per saperne di più, su ciò che abbiamo fatto, stiamo facendo e ci proponiamo di fare, si può cercare su internet il sitowww.angolaonlus.org, o chiedere notizie ad una delle segretarie degli studi: sanno tutto e stanno facendo meraviglie.
Al di là delle donazioni (benvenute!), cerco compagni di viaggio.

Luigi Omiccioli

 Perché l’Angola sorrida